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Un rinomato Aceto Balsamico dalle origini antiche

Seppur la storia dell’aceto balsamico non sia ancora ben definita, esistono diverse testimonianze storiche risalenti all’antico Egitto, alla Magna Grecia e all’impero romano che fanno riferimento alla nascita di quello che sarebbe poi diventato il prezioso condimento che tutti conosciamo. Documentazioni certe risalgono, invece, al 1046 quando Enrico III, imperatore di Germania, ricevette in dono dal marchese toscano Bonifacio, padre di Matilde di Canossa, uno speciale e rinomato aceto.


E’ proprio nell’epoca matildica, che ha permeato storia e cultura dell’intero Appennino Reggiano dall’XI secolo in poi, che l’antico Borgo di Visignolo, dove risiede la nostra acetaia, affonda le proprie radici storiche.


Fu grazie al rafforzamento del potere di Matilde di Canossa, nobile feudale dalla straordinaria tenacia che arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello Stato Pontificio, che questi luoghi divennero il centro della disputa tra Chiesa e Impero.

All’epoca l’aceto era già sicuramente prodotto e documenti attestano che fosse oggetto di preziosi omaggi tra famiglie nobili.
All’ambito elisir venivano, infatti, attribuite proprietà benefiche, non solo alimentari, ma anche balsamiche e curative, tanto che i nobili, nell’affrontare un lungo viaggio, solevano portarne con sé una intera batteria.





  Acetaia G&G Borgo Visignolo 96
42031 Baiso (RE)
italia


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agroalimentare ROSSA SERA - Società Cooperativa Sociale

Rossa Sera
La nuova sfida

Alla luce della ventennale esperienza, è emersa l’esigenza di orientare in modo specifico la mission dell’Associazione verso un’attività riconosciuta  ideale, per la specifica rilevanza terapeutica che ne scaturisce,  ovvero l’attività agricola, il contatto con la terra e con i suoi prodotti.

Obiettivo, dunque, è dar vita ad una struttura specifica in cui far divenire l’attività occupazionale l’attività prevalente, un’attività che non abbia solo uno scopo riabilitativo, ma che favorisca percorsi di autonomia delle persone assistite e che abbia  anche una retribuzione salariale, finalizzata all’inserimento lavorativo,  ai sensi dell’art.1, lettera b)della legge n. 381/91.

In particolare, essa intende svolgere attività agricole nell’ambito di un percorso di agricoltura sociale, quali coltivazioni ortofrutticole e biologiche, in serra ed in campo aperto, attività florovivaistiche, allevamento e custodia di animali, compresa la commercializzazione, anche previa trasformazione, e confezionamento dei prodotti ottenuti.


“Obiettivo, dunque, è dar vita ad una struttura specifica in cui far divenire l’attività agricola l’attività occupazionale prevalente…”


Il nome del progetto, ROSSA SERA, nasce dalla similitudine dell’esperienza che si vuole creare con quella della missione verso terre dimenticate, ed è preso dal titolo della canzone “Rossa Sera Belo Horizonte”, di Robi Ronza. Anche la situazione dei disabili psichici, in relazione al contesto sociale in cui vivono sembra essere una “terra abbandonata e, ormai, dimenticata” e la loro integrazione lavorativa, un’utopia.


Così, l’Associazione Servizio e Promozione Umana ha acquistato un terreno di 5 ettari sul ha realizzato una “Fattoria Sociale”, che non vuole seguire alcuna logica assistenzialistica ma essere caratterizzata da una natura imprenditoriale che, riproducendo un modello di economia sociale, vuol coniugare il profitto dell’azienda con il bene della collettività in special modo per le fasce sociali svantaggiate.

La struttura residenziale infatti ospita stabilmente 10 persone con inabilità psichica e altre persone in convenzione diurna.


“Così, l’Associazione Servizio e Promozione Umana ha acquistato un terreno di 5 ettari sul ha realizzato una Fattoria Sociale…”


Nel terreno circostante si stanno coltivando prodotti ortofrutticoli da utilizzare per l’autonomia della struttura stessa e dalle strutture gestite dall’Associazione in altre località.
La fattoria sociale si amplierà poi attraverso la costruzione di due serre, di stalle per gli animali e di una mensa didattica.

Accanto alla struttura residenziale è prevista la costruzione di un laboratorio per la trasformazione dei prodotti agricoli, prodotti che saranno canalizzati attraverso  una rete di commercio sul mercato di nicchia del biologico e del territorialmente garantito.

Ultimo progetto, l’attività di ortoterapia che sta sviluppandosi e strutturandosi negli ultimi mesi.


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agroalimentare LA ROSA DEI RISI